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DALLA FORMA AL DNA

By 1 Dicembre 2018 Ottobre 29th, 2021 No Comments

Un viaggio nel tempo e fino alla più recente attualità dell’identificazione e della classificazione delle piante tra scienza, storia dell’uomo e tradizione

MOSTRA

dall’11 al 16 dicembre 2018

Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano

Via privata F.lli Gabba 10, Milano

Identificare e classificare le piante è sempre stato di interesse per l’uomo.

E’ un ambito ricco di storia, cultura, tradizioni e che ha importanti ricadute nella vita quotidiana di ognuno. E’ altresì una linea di ricerca scientifica, che ha nel tempo affinato approcci, metodologie e strumenti di lavoro.

 

La mostra ripercorre le tappe della lunga storia della classificazione botanica e giunge fino ai più recenti metodi che impiegano l’analisi del DNA.

Accanto ai pannelli descrittivi sono esposte riproduzioni di testi storici, tavole botaniche, xiloteche, strumenti scientifici storici e recenti e materiali con cui il visitatore può interagire.

 

La mostra è realizzata nell’ambito del Progetto MIUR – Strategie innovative per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di collezioni botaniche e bibliografiche ad esse correlate a cui hanno lavorato l’Orto Botanico di Padova, l’Orto Botanico di Brera e l’Orto Botanico di Napoli. La mostra si svolge presso i tre orti esponendo un nucleo comune di sviluppo corredato da oggetti espositivi e da attività specifiche offerte ai visitatori, che riflettono le peculiarità locali.

Per la mostra all’Orto di Brera si ringrazia la Biblioteca Nazionale Braidense e il Museo Astronomico di Brera.

INFO

La mostra è visitabile negli orari di apertura dell’Orto Botanico, tutti i giorni dall’11 al 16 dicembre, dalle 9:30 alle 16:30, con eccezione di mercoledì 12.

Ingresso libero.

ortobotanicodibrera@unimi.it

ATTENZIONE: L’entrata all’Orto Botanico è solo da Via F.lli Gabba 10 causa cantiere di ristrutturazione dell’accesso all’Orto da Via Brera che preclude l’accesso per qualche mese

LE SEZIONI DELLA MOSTRA

Nel seguito forniamo alcuni spunti dei temi trattati nelle diverse sezioni

Osservare le piante. Come e perché l’uomo ha iniziato a riconoscere e classificare le piante

Mettere ordine tra le piante (come tra altre categorie di viventi e oggetti) è un’esigenza che ha radici lontane. Si classificava per desiderio di conoscenza ma anche per necessità e sopravvivenza. Anche le tassonomie popolari e l’attenzione alle piante medicinali hanno una lunga storia.

L’illustrazione botanica nell’antichità

Le origini dell’illustrazione botanica, con alcuni esempi, e il primo erbario del Mediterraneo.

Pannello in mostra sull’illustrazione botanica nell’antichità

Il Mediterraneo. La botanica nell’antica Grecia

La nascita della botanica occidentale. Teofrasto di Ereso e le prime descrizioni di piante dell’antica Grecia.

Dall’antica Roma al Medioevo

Da Plinio il Vecchio e Dioscoride ad Alberto Magno, attraverso i primi trattati sulle piante, divenuti riferimento per secoli, per la botanica e per la farmacologia.

Raffigurazione di Citrullus colocynthis (I sec. d.C.)
[da De Materia Medica. Il Dioscoride di Napoli (Aboca Edizioni, 2013)]

La botanica nel Rinascimento

Fagioli, zucche, pomodoro, patate… Dalla scoperta dell’America in avanti, piante ignote giungono dal Nuovo Mondo a seguito delle grandi esplorazioni. Il Rinascimento è il momento di un nuovo impulso alla botanica con molti studiosi attenti (Pietro Andrea Mattioli tra i tanti) e anche di una maggiore accuratezza scientifica nella riproduzione.

I primi tassonomi

Verso la nascita della botanica come scienza…. Dall’erborista al botanico, con alcuni nomi di rilievo tra cui Andrea Cesalpino, Caspar Bahuin, John Ray, Joseph Pitton de Tournefort.

Linneo e i nomi delle piante

Carl N. Linnaeus e la moderna classificazione delle piante, basata sulla nomenclatura binomiale e su un sistema che considera le componenti riproduttive del fiore. E’ il metodo che attribuisce a ogni organismo vivente due nomi (in lingua latina), uno riferito al genere di appartenenza e uno riferito alla specie e diventa il riferimento ufficiale per tutta la comunità scientifica.

Che cosa significa classificare?

Ma, in pratica, cosa significa classificare? Significava e significa ancora oggi mettere in ordine. Dopo Linneo, che ha definito i capisaldi della sistematica (ossia la scienza della classificazione) i metodi si sono affinati considerando anche gli aspetti evolutivi.

Collezione di 16.000 semi conservata nell’Herbarium Patavinum
[Orto Botanico di Padova, Università degli Studi di Padova]

Che pianta è? Attività di identificazione di piante con la chiave dicotomica

Tutti possono provare a classificare una pianta osservando le caratteristiche morfologiche particolari che la differenziano da altre. Partendo dalle foglie (caratteri identificativi delle piante) individuiamo la pianta usando uno schema (chiave dicotomica).

Gli erbari

Cos’è un erbario? Come è fatto? A cosa serve?

Gli erbari non sono solo raccolte di piante pressate ed essiccate, ma sono una grande risorsa di informazione, educazione, conservazione e anche, oggi, un supporto agli studi sistematici e filogenetici con l’analisi del DNA.

Cacciatori di piante

Tante piante di paesi lontani che oggi coltiviamo nei nostri giardini sono frutto delle conquiste di tanti esploratori botanici, veri cacciatori di piante, che soprattutto tra il XVIII e il XIX secolo hanno portato in Occidente piante bizzarre, ornamentali e utili per la salute, l’alimentazione e l’economia. Tra queste anche la pianta da cui si ricava il chinino, con cui è stato possibile combattere la malaria!

L’esplorazione botanica in Italia meridionale nell’800

Nell’800 molti studiosi, tra cui in particolare Michele Tenore e Giovanni Gussone, hanno massicciamente esplorato l’Italia meridionale. A loro si deve la scoperta di molte nuove specie e la loro descrizione.

“Tipo” di Cynoglossum magellense Ten. dall’erbario di Michele Tenore
[Herbarium Neapolitanum, Orto Botanico di Napoli]

Estratti e riproduzioni da opere storiche

Dal fondo bibliografico del medico e botanico Albrecht von Haller, custodito presso la Biblioteca Nazionale Braidense, è proposta una selezione di riproduzioni di tavole botaniche e descrizioni di testi di grade interesse, ad opera di Ulisse Aldrovandi, Joseph Pitton de Tournefort, Giovanni A. Scopoli, Elizabeth Blackwell e lo stesso Haller.

Riproduzione della Tavola 89 Acanthus da Elizabeth Blackwell (1750-1773). Herbarium Blackwellianum emendatum
[Biblioteca Nazionale Braidense]

Tra ‘800 e ‘900: le tavole didattiche e le xiloteche

In mostra un esemplare di tavole botaniche parietali e le sezioni sottili di legni di Hermann Nordlinger, sussidi per la didattica tra ‘800 e ‘900 che oggi sono una preziosa testimonianza del passato ma anche un esempio di come la scienza sa essere arte.

Xiloteca (1853-1888) di Hermann Nordlinger, ricca di sezioni proveninenti da circa 1100 specie di legni diversi [Orto Botanico Città Studi, Università degli Studi di Milano]

Tavola parietale di Drosera rotundifolia (Dodel-Port Atlas, 1878-1893)
[Orto Botanico Città Studi, Università degli Studi di Milano]

Osservare con gli strumenti

In mostra alcuni strumenti tra ‘700 e ‘900, impiegati per l’indagine naturalistica. Il visitatore potrà ammirare microscopi di diversa tipologia, stereomicroscopi e microtomi per l’esecuzione di sezioni sottili.

Microscopio semplice (anon., Gran Bretagna, 1798-1830)
[Museo astronomico di Brera (proprietà Università degli Studi di Milano)]

Microtomo del ‘900, una sorta di “affettatrice” di precisione per produrre sezioni sottili di campioni
[Orto Botanico Città Studi, Università degli Studi di Milano]

Microscopio composto, tipo Culpeper (Dollond, Gran Bretagna, 1770-1790)
[Museo astronomico di Brera (proprietà Università degli Studi di Milano)]

Che pianta è? Identificare le piante con il DNA

Cos’è il DNA? Come è fatto? Perché è così importante?

La descrizione morfologica può non essere sufficiente a identificare una pianta. Oggi, l’analisi del DNA permette di “leggere” sequenze specifiche del genoma della pianta che costituiscono la sua “carta di identità” e permettono di identificarla in modo univoco.

Salvie da tutto il mondo

Le salvie della ricca collezione dell’Orto Botanico di Brera sono state sottoposte a DNA barcoding ed è possibile attribuire loro la sicura identità.

Il visitatore potrà scoprire quanto siano diverse tra loro e la provenienza da tanti paesi del mondo!

In senso orario dall’alto a sinistra Salvia buchananii, Salvia guaranitica, Salvia microphylla “wislizeni’
[Orto Botanico di Brera, Università degli Studi di Milano]

Riconoscere le piante con il DNA barcoding

Cos’è il DNA barcoding? E’ la tecnica che consente di identificare le piante attraverso l’analisi del DNA. Come i prodotti al supermercato sono identificati dal codice a barre così gli esseri viventi possono essere identificati attraverso il proprio codice genetico. Esploriamo i vari passaggi che bisogna eseguire per ottenere il risultato.

L’immagine sopra mostra l’analisi con gel di agarosio per visualizzare se la moltiplicazione del frammento di barcode del DNA (eseguita con PCR – Polymerase Chain Reaction) ha avuto successo. L’immagine sotto visualizza Il frammento di barcode del DNA su gel di agarosio.
[Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano]